Il cotone
Il cotone è la fibra tessile più importante, costituita dai peli che ne rivestono i semi. La pianta è coltivata in una vasta zona del globo, ovunque esistano condizioni di clima caldo temperato
o tropicale e acqua a sufficienza.
Il frutto del cotone ha la forma di una capsula che contiene i semi ricoperti da peli: quando giunge a maturazione, si apre lasciando uscire il bioccolo del cotone. Con i peli più lunghi si confezionano f lati, quelli più corti (linters) sono impiegati nella fabbricazione del rayon, della celluloide e di alcuni tipi di carta. La f bra del cotone è costituita da cellulosa quasi pura (95%). Il valore di un cotone è tanto maggiore quanto più lunghe sono le fibre (fino a 4 cm): ad una maggiore lunghezza si accompagnano altre proprietà come la lucentezza, la finezza, la resistenza.
I tessuti di cotone sono largamente utilizzati nel campo dell’abbigliamento e dell’arredamento.
La raccolta del cotone si compie, a mano o a macchina, quando le capsule si aprono.
• La raccolta manuale è il metodo migliore, perché si possono scartare le capsule immature e le materie estranee. La maturazione dei frutti avviene gradualmente, pertanto la raccolta si effettua in più riprese.
• La raccolta meccanica è un metodo introdotto nei Paesi nei quali si ha un grande sviluppo della cotonicoltura e un alto costo della manodopera.
• Il cotone in seme, dopo la raccolta, è sottoposto alla sgranatura o ginnatura, ossia la separazione della fibra dal seme.
• Il cotone sgranato viene compresso e imballato, pronto per la spedizione: è genericamente chiamato cotone sodo.
In alcune specie i semi, dopo la sgranatura, si presentano ancora ricoperti da una corta peluria che viene tolta con una seconda sgranatura: questi corti peli costituiscono i linters impiegati nella fabbricazione del rayon, della celluloide e di alcuni tipi di carta.
Il lino
Il lino è la fibra derivata dal fusto di una pianta annuale, alta fino a un metro, con fiore azzurro o bianco, foglie strette e appuntite.
La coltura può essere fatta per ottenere la filaccia (varietà da tiglio) o il seme (varietà da olio).
Il lino da tiglio ha uno stelo alto e poco ramificato e si raccoglie quando il fusto ingiallisce e il seme non è ancora maturo; il lino da seme è più basso e la raccolta avviene soltanto quando il seme è completamente maturo.
Il lino non è formato, come il cotone, quasi esclusivamente da cellulosa, ma contiene anche lignina, grassi e cere.
I filamenti sono lunghi in media 50-60 cm e sono formati da fibre elementari lunghe 2-4 cm, saldate tra loro da sostanze collose.
I f lati di lino vengono impiegati per la confezione di tessuti fini, per biancheria da letto, tovaglie, abbigliamento e arredamento, per tele pregiate e resistenti (tela batista).
È un migliore conduttore di calore rispetto al cotone e dà una sensazione di fresco.

La raccolta del lino per fibra viene fatta estirpando le pianticelle, che vengono poi fatte essiccare al sole.
• Segue la battitura o sgranellatura degli steli per separarne le capsule e le foglie.
• Con la macerazione si procede a liberare le fibre dalle sostanze gommose che le tengono riunite in fasci e dalla parte legnosa della pianta.
La macerazione può essere naturale, per esposizione sul prato all’azione della rugiada e del sole, oppure per immersione in acqua; la macerazione artificiale o biologica viene condotta con bagni di acqua calda nei quali vengono innestati particolari bacilli di coltura adatti a provocare la macerazione.
• Dopo essere stati lavati ed essiccati, gli steli vengono sottoposti alla maciullatura, che serve a ridurre in piccoli frammenti la parte legnosa che non si è ancora staccata.
• Con la scotolatura la fi laccia è finalmente liberata da ogni frammento legnoso.
• Con la pettinatura si separano le fibre corte (stoppe) e si dispongono parallelamente quelle lunghe.

